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AIIP SU IL MESSAGGERO: UN APPELLO URGENTE PER I COMMISSARI AGCOM

GLI OPERATORI RAPPRESENTATI DA AIIP VOGLIONO OPERARE
IN UN REGIME DI VERA CONCORRENZA
AFFINCHE’ TUTTI GLI ITALIANI POSSANO SCEGLIERE LIBERAMENTE
I FORNITORI DI ACCESSO E DI SERVIZI A BANDA LARGA

APPELLO URGENTE DI AIIP

ASSOCIAZIONE ITALIANA INTERNET PROVIDER A:

AUTORITA’ PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI (AGCOM)
Ill.mo Prof. Corrado Calabrò, Presidente AGCOM
Egregi Commissari AGCOM Membri della Commissione infrastrutture e reti:
Prof. Stefano Mannoni, Cons. Nicola D’Angelo, Sen. Roberto Napoli, On. Enzo Savarese
Membri della Commissione per i servizi ed i prodotti:
On. Giancarlo Innocenzi Botti, Dott. Sen. Michele Lauria, Avv. Sebastiano Sortino, Dott. Gianluigi Magri

e p. c. AUTORITA’ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO (AGCM)
Ill.mo Prof. Antonio Catricalà, Presidente AGCM

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AIIP torna ad un anno di distanza sulle pagine dei giornali, per lanciare ai Commissari AGCOM un nuovo appello urgente, condiviso anche con gli utenti italiani di Internet, per chiedere che il provvedimento in fase di approvazione, che governerà per i prossimi 18 mesi il mercato della larga banda all’ingrosso, tenga conto che:

1. La quota di mercato di Telecom Italia nella larga banda al dettaglio, resta ancora la più alta tra quelle detenute da un singolo operatore nei principali Paesi dell’Europa a 25 (con l’eccezione di Lussemburgo, Slovenia, Portogallo e Cipro, dati CoCom2006). Inoltre, i prezzi della larga banda in Italia sono rimasti più alti degli altri paesi europei. Ad esempio in Francia un’offerta comprendente accesso ad Internet e traffico telefonico (verso numeri fissi nazionali), e più di cento canali televisivi, si aggira intorno ai 30 euro al mese. Invece in Italia per un’offerta analoga si spendono circa 60 euro al mese in aggiunta al canone telefonico di 14,75 euro che Telecom Italia ha chiesto di farsi riconoscere, quasi per intero, anche dai clienti larga banda dei propri concorrenti che intendano comunque distaccarsi la linea telefonica.

2. Gli alti prezzi scoraggiano i consumatori e l’Italia rimane agli ultimi posti per diffusione della larga banda, come dimostrato dall’ultimo rapporto OCSE. Allo stesso tempo, molti consumatori continuano a non avere alcun accesso a larga banda, in quanto la copertura resta limitata come ha evidenziato Viviane Reding, Commissario dell’Unione Europea per l’Informazione ed i media, in un suo recente intervento al Senato Italiano: “una percentuale molto più bassa della media dell’Unione Europea, inadeguata per lo sviluppo di applicazioni avanzate”.

3. A distanza di un anno dalla sua introduzione, il provvedimento dell’AGCOM sulla fornitura del servizio di connettività bitstream (che costituisce una ‘materia prima’ essenziale per i concorrenti di Telecom Italia) rimane, per il Paese, una grande opportunità ancora da sfruttare.

Tuttavia, come ribadito nel corso del tavolo tecnico presso l’AGCOM, AIIP ritiene che per una piena attuazione della lettera e dello spirito della delibera 34/06/CONS, il provvedimento di attuazione che sta per essere finalmente approvato, debba raccogliere le osservazioni degli operatori concorrenti di Telecom Italia. Si rischierebbe, altrimenti, una situazione di mercato ancora peggiore dell’attuale a danno degli operatori e degli utenti italiani di Internet.

IN PARTICOLARE AIIP CHIEDE:

1. CRITERI OGGETTIVI PER DETERMINARE PREZZI ALL’INGROSSO ORIENTATI AI COSTI
L’attuale proposta di AGCOM determina i valori dell’offerta all’ingrosso bitstream attraverso un’apposita ‘contabilità regolatoria’. Tuttavia, per il bitstream su protocollo IP, tale contabilità non esiste ancora, mentre per l’offerta bitstream basata su protocollo ATM, la contabilità regolatoria lascia a Telecom Italia ampie discrezionalità; col risultato pratico che i costi del servizio bitstream proposti da Telecom Italia sono addirittura più alti degli attuali e diverse volte maggiori di quelli che risultano dall’analisi economica effettuata da AIIP.
Si chiede quindi ad AGCOM di ricorrere, per la determinazione dei prezzi all’ingrosso dell’offerta bitstream, all’utilizzo dei seguenti criteri, condivisi nel corso del tavolo tecnico anche da altri operatori non associati ad AIIP, per i quali sono già stati redatti schemi di contabilità sia per la componente IP che per la componente ATM:
• analisi bottom-up sulla base dei costi delle singole componenti, ottenuti da listini già approvati da AGCOM (OIR), o se non disponibili, da prezzi già applicati da Telecom Italia per le singole componenti;
• analisi di replicabilità di tutte le offerte al pubblico di Telecom Italia;
• analisi bottom-up sulla base dei prezzi di mercato delle singole componenti residuali costitutive del bitstream, non presenti in OIR o in altri listini di Telecom Italia.

2. MODIFICA DELLE CONDIZIONI TECNICHE DI SERVIZIO E DI SLA SECONDO QUANTO EMERSO DAL TAVOLO AGCOM
Durante le riunioni del tavolo AGCOM gli operatori alternativi hanno segnalato numerose criticità anche sui dettagli tecnici dell’offerta predisposta da Telecom Italia, alcune delle quali la renderebbero inutilizzabile a prescindere dai prezzi. Si chiede che AGCOM operi con la massima vigilanza e fornisca indicazioni precise e dettagliate al riguardo.

3. CONDIZIONI ECONOMICHE CONGRUE ED A FAVORE DELL’INNOVAZIONE PER LE LINEE SENZA FONIA (cd. ‘NAKED’)
Da quasi due anni, quando un cliente di accesso a larga banda di un altro operatore non vuole abbonarsi ai servizi telefonici di Telecom Italia, l’incumbent ha iniziato a chiedere ai propri concorrenti un ‘supplemento linee senza fonia’ di importo prossimo al canone del servizio telefonico non usato dal cliente finale. Su questo punto è nata una lunga disputa, e nell’ambito della delibera bitstream, AGCOM ha infine stabilito che, in eccezione al principio di orientamento al costo del bitstream, il cd. ‘supplemento linee senza fonia’ debba essere calcolato come ‘retail minus’, ossia con un opportuno sconto a partire dal canone per il servizio telefonico residenziale, offerto da Telecom Italia al cliente finale.
Per non fermare lo sviluppo e l’innovazione dei servizi basati su IP, come ad esempio la VoIP, AIIP chiede:
• che il provvedimento AGCOM preveda un prezzo per le linee senza fonia derivante da un minus congruamente definito, e comunque non inferiore al 30%, applicato sulla migliore offerta al pubblico retail di linea telefonica (cfr. offerta ‘Casa Vacanza’);
• che l’introduzione della tariffazione aggiuntiva per le linee senza fonia entri in vigore contestualmente all’approvazione dell’offerta di riferimento per il mercato 12, applicato solo alle linee di nuova attivazione o al rinnovo di quelle in essere onde consentire agli operatori di ribaltare il costo ai propri clienti, a tutela dei rapporti contrattuali in essere con in consumatori;
• che il contributo specifico di attivazione per le linee ‘naked’ venga definito applicando un minus congruamente definito, e quindi non inferiore al 30% a partire dall’attuale contributo nuovo impianto ISDN residenziale (pari a 100euro oltre iva), e che tale contributo non sia previsto in caso di doppino ‘solo dati’, già installato;
• che venga imposto a Telecom Italia di estendere alle linee naked eventuali promozioni applicate alle ADSL con servizio di fonia (ad esempio l’eventuale gratuità dei costi di attivazione).

4. CONTROL
LO PREVENTIVO DELLE FUTURE OFFERTE AL PUBBLICO DI TELECOM ITALIA
L’AGCOM ha dichiarato che “lavoriamo per un settore da cui dipende buona parte del destino economico del Paese e che la nostra funzione di regolamentazione ex-ante resta essenziale”. AIIP concorda con tale affermazione e ritiene essenziale che, anche dopo l’entrata in vigore dell’offerta bitstream, l’Autorità imponga a Telecom Italia di comunicare con largo anticipo le nuove offerte al pubblico in modo tale che AGCOM possa verificarne la congruità con il listino bitstream, prima ancora della loro commercializzazione. Questa misura è essenziale per non ridurre il potere sanzionatorio di AGCOM, e si rende ancor più necessaria alla luce dei ripetuti abusi di posizione dominante di Telecom Italia, che sono stati riscontrati e sanzionati nel corso degli ultimi anni dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Si chiede inoltre che, laddove siano riscontrate offerte non compatibili con il listino bitstream, sia previsto espressamente:
• il blocco dell’offerta retail, anche in via cautelare o su semplice diffida del dipartimento che effettua tale valutazione di replicabilità, con susseguente applicazione di ‘astreintes’ e, se confermata la violazione nel merito, anche di sanzioni esemplari per prevenire il ripetersi di simili azioni anticompetitive;
• la verifica di quale sia l’origine dell’errore che ha portato ad un’offerta bitstream wholesale a prezzi superiori ad un’offerta retail di Telecom Italia.

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AIIP rappresenta 47 operatori di telecomunicazioni che collettivamente hanno la maggioranza del mercato della larga banda non detenuto dall’operatore ex monopolista legale, realizzando un fatturato di circa 2 miliardi di euro. Per ulteriori informazioni www.aiip.it – info@aiip.it