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TLC; Europa: AIIP, nessun oligopolio per la nuova rete

COMUNICATO STAMPA

AIIP è molto sorpresa dalle dichiarazioni riportate da alcuni organi di stampa, tra cui il Financial Times, secondo le quali Neelie Kroes, Commissario Europeo per la Concorrenza, avrebbe espresso la propria contrarietà alla proposta di promuovere la separazione funzionale delle reti di telecomunicazioni, sostenuta da Viviane Reding, Commissario Europeo per la Società dell’Informazione.

Secondo tali indiscrezioni, Neelie Kroes considererebbe la separazione funzionale “incapace di prevenire la discriminazione a danno degli operatori alternativi” e dannosa perché “rischia di nuocere agli investimenti di un settore cruciale per la competitività europea. In particolare potrebbe scoraggiare gli investimenti nei network della prossima generazione”

Secondo AIIP, invece, la separazione della rete resta una misura decisamente necessaria – anche se non sufficiente – per impedire agli ex monopolisti di riprendere l’assoluto controllo del mercato delle Telecomunicazioni e di espandere tale controllo anche ai contenuti, e quindi all’informazione e ai servizi.

“L’esperienza della telefonia mobile” – ha dichiarato il Presidente di AIIP, Marco Fiorentino – “dimostra chiaramente che dietro al paravento di una concorrenza solo apparente, si nasconde in realtà un oligopolio, in cui solamente quattro operatori possono controllare efficacemente il mercato dei contenuti e quello dei servizi, avvantaggiandosi di extraprofitti vertiginosi che danneggiano la concorrenza sul mercato. Tutto questo si traduce in un grave ritardo per l’innovazione e lo sviluppo tecnologico e quindi in un danno per gli utenti finali. Sarebbe drammatico se, sotto l’eventuale minaccia di un blocco degli investimenti sulle reti di prossima generazione da parte di alcuni ex monopolisti europei, tra cui Deutsche Telekom e Telefonica, la Commissione Europea decidesse di consegnare a pochi operatori il totale controllo delle nuove reti. Il pericolo di un oligopolio come questo è da scongiurare perché annullerebbe la concorrenza sui nuovi servizi e avrebbe riflessi perfino sulla liberta di espressione e di informazione.”

“Non c’è dubbio” – prosegue Fiorentino – “che chi non accetta di investire in presenza di vincoli regolamentari volti ad assicurare il corretto pluralismo dei servizi, la libertà di espressione e di informazione, ammette di fatto, di volerne esercitare il controllo. In tal caso, l’unica, estrema, soluzione sarebbe proprio il ritorno allo statalismo, con il monopolio pubblico delle reti di telecomunicazione, perché rimane comunque sempre preferibile ad un monopolio privato”.

L’Associazione dei Provider Italiani considera dunque necessaria la separazione strutturale e accoglie la ‘proposta Reding’ di separazione funzionale, come un primo indispensabile passo avanti verso un corretto quadro competitivo.

Dario Denni
Segretario Generale
Associazione Italiana Internet Providers
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