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MULTA ANTITRUST: AIIP, CONDANNA MUTILATA

COMUNICATO STAMPA

MULTA ANTITRUST: AIIP, CONDANNA MUTILATA INEFFICACI LE SANZIONI A TIM E WIND RICORREREMO IN OGNI SEDE

“Non bastano 10 giorni di sovrapprofitti a sanare 10 anni di abusi”

AIIP, l’Associazione Italiana Internet Provider, in una nota ha dichiarato:

“Il provvedimento con il quale l’Antitrust italiana ha condannato TIM e Wind per abuso di posizione dominante, pur se "disinnescato" negli aspetti piú gravi, è inequivocabile. Le condotte abusive perpetrate negli anni dagli operatori mobili, hanno fortemente ostacolato la concorrenza, danneggiando tutti gli operatori della telefonia fissa e, soprattutto, i consumatori italiani che sono stati costretti a pagare tariffe salate e ben lontane dai veri costi per terminare le chiamate sui cellulari.

Stupisce però che l’Autorità, a fronte della chiarezza con cui ha accertato gli abusi, abbia poi scelto di comminare una sanzione trascurabile per sovraprofitti nell’ordine del miliardo di euro all’anno, protrattisi per almeno cinque anni. E’ di tutta evidenza infatti, che il comportamento di TIM e Wind – cosi come di Vodafone-, abbia chiuso la porta a chiunque volesse competere nel mercato delle chiamate fisso mobile e della terminazione di chiamate verso telefoni mobili, garantendo enormi sovrapprofitti da terminazione a favore degli operatori mobili e a scapito della concorrenza e dei clienti finali.

E’ ovvio che sanzioni così blande (20milioni per TIM e 2milioni per Wind) non riusciranno in nessun modo a sanare gli abusi che riguardano il passato, né tanto meno riusciranno a prevenire il reiterarsi di queste condotte sul mercato. Multe pari all’equivalente di 10 giorni di sovrapprofitti a fronte di anni di abusi più che una sanzione con finalità dissuasive rappresentano un incentivo a reiterare l’illecito.

Infine l’Autoritá Antitrust italiana, smentendo sé stessa sulle risultanze dell’indagine istruttoria da cui scaturiva inequivocabile l’esistenza di una collusione tacita di fatto volta ad impedire l’accesso al mercato di operatori virtuali, oggi dichiara che non sussistono prove in tal senso, "salvando" gli operatori mobili da obblighi riparatori ben piú pesanti.

Anche in virtú di ció, ancora oggi non esiste un listino all’ingrosso che permetta a qualunque operatore di rete fissa di replicare le offerte convergenti fisso-mobili che gli operatori cellulari stanno lanciando. Anzi, è stata lasciata a questi ultimi facoltà di decidere quali operatori fissi potranno formulare queste offerte, e quali no, sancendo così il principio che “tutti gli operatori sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. E chi fa da arbitro sono gli operatori mobili, giusto appunto gli operatori appena trovati colpevoli di abuso di posizione dominante.

Si sta lasciando il futuro della convergenza fisso mobile in mano a dei monopolisti?

AIIP impugnerá questa decisione presso il TAR, valutando attentamente le misure che gli operatori mobili proporranno per il ripristino di un mercato competitivo e, se necessario, intervenendo anche presso l’Autoritá Antitrust europea (che applica con maggiore incisività il principio in base al quale le multe inflitte sono proporzionali al vantaggio economico conseguito tramite condotte abusive). É ora di applicare anche in Italia le regole basilari del mercato, oppure si scelga di ristabilire un monopolio ufficiale togliendo alle imprese l’illusione di regole certe per competere.