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AIIP, no alla rete unica

Peritore: condivisibili le perplessità di Bernabè sulla Rete Unica. Internet è per definizione un’insieme di reti e solo una pluralità di reti può garantire concorrenza, rapida copertura nazionale e innovazione.

 

Condividiamo le dichiarazioni di Franco Bernabè sull’irrealizzabilità della Rete Unica e quindi sull’impossibile integrazione tra la rete di Tim e quella di Open Fiber: è evidente la necessità di una pluralità di reti in concorrenza per l’accesso alla banda ultralarga e lo sviluppo digitale del Paese“. Il Presidente di AIIP, Giuliano Claudio Peritore, commenta positivamente le dichiarazioni dell’ex AD di Telecom Italia apparse in questi giorni sui media.

Se Internet è diventata in pochi anni quello che tutti abbiamo sotto gli occhi è per i suoi principi fondanti: la semplicità e l’interoperabilità fra una moltitudine di reti in concorrenza tra loro. Reti diverse possono garantire maggiore innovazione, diversificazione di servizi, resilienza anche a fronte di crisi come quella che stiamo vivendo e infine libertà di scelta per gli utenti. Riteniamo quindi necessaria ed auspicabile – aggiunge Peritore – la coesistenza di molteplici reti di accesso ad Internet, che non si cancellano con l’unificazione finanziaria di due reti come quella di Tim e di Open Fiber.”

AIIP sottolinea che sul territorio nazionale sono presenti numerose altre infrastrutture locali in fibra ottica, anche di significativa estensione, realizzate da operatori locali meno noti sulla stampa nazionale – molti dei quali rappresentati dall’associazione – che già oggi garantiscono servizi in banda ultralarga che si sono rilevati indispensabili in questo momento di crisi, garantendo servizi di accesso proprio in virtù della concorrenza tra le reti che può essere anche di tipo infrastrutturale, come avviene in quasi tutti i Paesi con i quali è giusto confrontare l’Italia.

Secondo il Presidente di AIIP, inoltre, per velocizzare il processo di infrastrutturazione nazionale, è auspicabile che a livello territoriale si arrivi “a degli accordi di coinvestimento e collaborazione tra operatori nazionali e locali, al fine di evitare duplicazioni e valorizzando la capacità di investimento degli uni con la presenza e la conoscenza del territorio da parte degli altri“.

E’ ormai imprescindibile, prosegue AIIP, tenere in considerazione l’attività degli operatori locali in qualsiasi occasione di pianificazione di interventi pubblici volti a garantire la “Gigabit Society” nelle aree grigie, prevedendo la messa a gara di ambiti territoriali limitati, di estensione anche provinciale, per garantire il diritto alla partecipazione di operatori locali focalizzati sul territorio e dotati di adeguate economie di densità.

AIIP ritiene che scenari di Rete Unica condurrebbero nuovamente verso un’inopportuna situazione monopolistica, antistorica, con un danno enorme per tutti gli operatori concorrenti che con coraggio e capitali italiani hanno investito negli ultimi dieci anni in questo settore e ai danni dello stesso consumatore – sia privato che azienda.

Senza ricorrere ad approcci dirigistici pericolosi per la libertà d’impresa già l’attuazione della direttiva 2014/61/UE del Parlamento europeo recepita nel 2016 dal nostro Parlamento ha contribuito, e sta contribuendo, a ridurre i costi degli investimenti a parità di copertura per tutti gli operatori del settore.

E’ interesse del Paese che Internet, una rete di reti, possa continuare a crescere e svilupparsi in Italia senza che ne siano minati alla base i principi che ne sono il fondamento.