Agricoltura digitale, per AIIP fondamentali voucher connettività e Wi-Fi di nuova generazione
Il Presidente Zorzoni ha incontrato ieri il Sottosegretario per l’agricoltura La Pietra: bene la ridistribuzione delle risorse e la riattivazione dei voucher nelle regioni in cui erano esauriti, resta aperta la questione connettività per le strutture più isolate. E in tema di smart agriculture, l’Associazione ribadisce: “Fondamentale il Wi-Fi di nuova generazione”
Roma, 24 febbraio 2023 – Potenziare la pervasività delle tecnologie innovative nel comparto primario e la digitalizzazione delle imprese agricole attraverso i voucher connettività imprese, l’utilizzo della fibra ottica ed il Wi-Fi di nuova generazione: questi gli argomenti messi sul tavolo da AIIP – Associazione Italiana Internet Provider in occasione dell’incontro avvenuto, nella giornata di ieri, tra il Presidente Giovanni Zorzoni ed il Sottosegretario per l’agricoltura Patrizio Giacomo La Pietra al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.
La proroga del voucher connettività imprese per tutto il 2023 richiesta dal Governo e approvata dalla Commissione Europea – misura che consente agli operatori di telecomunicazioni, salvo esaurimento dei fondi, di attivare i voucher fino al prossimo 31 dicembre – unita all’azione di Infratel che ha riallocato risorse nelle regioni in cui erano esaurite (fra le quali Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), è stata valutata positivamente dai due interlocutori, poiché consentirà, come già nel 2022, di portare la fibra ottica anche ad una parte significativa del comparto agricolo, che sta iniziando a scommettere sulle potenzialità del digitale; resterebbe tuttavia irrisolto il problema delle masserie più remote e isolate, per le quali il valore del voucher non risulterebbe ad oggi sufficiente a coprire i costi degli interventi di rilegamento, vista la scarsa densità che caratterizza le attività agricole e la distanza delle stesse dalle principali arterie digitali.
AIIP ha quindi sottoposto all’attenzione del Sottosegretario La Pietra alcuni ipotesi di intervento specifiche finalizzate a mitigare i costi di attivazione. Costi che continuano a rappresentare, secondo l’Associazione, il principale scoglio alla diffusione del digitale. Misure volte ad azzerare o perlomeno diminuire in maniera sensibile tali costi, sono per AIIP l’unico strumento idoneo – a differenza dei vari bandi realizzati nelle aree bianche e grigie – a superare celermente il digital divide.
Il Presidente Zorzoni ha infine ribadito al Sottosegretario l’esigenza di puntare sul Wi-Fi di nuova generazione, quello sulla banda dei 6Ghz, anche per l’agricoltura di precisione, così da garantire i migliori benefici per la realizzazione di reti complesse di IoT sia all’interno delle aziende, che all’esterno, nei campi: «La migliore tecnologia per soddisfare le esigenze del comparto – spiega il Presidente Zorzoni – è quella del Wi-Fi di nuova generazione – vale a dire Wi-Fi 6E, 7 e superiori – combinato alla fibra ottica. A tale proposito, come già fatto nelle scorse settimane con il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione, Alessio Butti, e con il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, abbiamo ancora una volta voluto ribadire la necessità, ormai improrogabile, di un posizionamento fermo ed univoco dell’Italia a favore dell’utilizzo dello spettro completo dei 1.200 MHz per la tecnologia Wi-Fi Next-Gen. Senza tale spettro – conclude il Presidente di AIIP – l’evoluzione tecnologica del Wi-Fi in Italia sarà fatalmente bloccata, e questo ci renderà meno competitivi rispetto agli altri Paesi, precludendo soluzioni a basso costo non solo per la smart agriculture ma anche, più in generale, per il mondo delle imprese».
Così il Sottosegretario Masaf On. Patrizio La Pietra: «La modernizzazione dell’agricoltura passa anche e necessariamente tramite la possibilità per gli agricoltori di utilizzare, anche in zone isolate e impervie, Internet. L’accesso al Wi-Fi di nuova generazione è un’ipotesi interessante da valutare con attenzione perché, a costi ragionevoli, consentirebbe alle imprese agricole di digitalizzarsi, rimanendo competitive e innovative».