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AGCOM riconosce FiberCop operatore “wholesale only”. AIIP: “persistente commistione con TIM, mancano i presupposti per l’allentamento degli obblighi regolamentari”

L’Associazione degli Internet Provider critica aspramente la decisione preliminare dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni di riconoscere a Fibercop la qualifica di operatore “wholesale only”, preludio di una radicale riduzione degli obblighi regolamentari in capo alla società. “Ci sono prove di commistione perdurante con TIM e insussistenza dei requisiti, scelta affrettata e pericolosa”. Ora la palla passa all’UE 

 

 Milano, 20/06/2025 

 L’Associazione Italiana Internet Provider – la prima e storica associazione di categoria che rappresenta le PMI del settore telco e cloud – esprime preoccupazione per la valutazione diffusa tramite il comunicato stampa diramato dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM) il 17 giugno scorso, circa la sussistenza delle condizioni per riconoscere a Fibercop lo status di operatore “wholesale only”, ossia di impresa attiva esclusivamente sul mercato all’ingrosso, non più verticalmente integrata.

La decisione segue la consultazione pubblica avviata dall’Autorità lo scorso 18 aprile e partecipata da numerosi stakeholders, tra cui AIIP. 

Si tratta di un grave errore – commenta con amarezza il presidente Giovanni Zorzoni Sia nel contributo che abbiamo inviato ad AGCOM, sia nell’audizione avvenuta il 27 maggio, abbiamo ampiamente motivato e documentato la nostra contrarietà a questo riconoscimento, che ai sensi dell’art. 91 del Codice delle comunicazioni elettroniche comporta un trattamento regolamentare di favore, con molti meno obblighi rispetto agli operatori verticalmente integrati”. 

AIIP sostiene da anni il ruolo prezioso svolto da operatori ‘’wholesale only (veri) per promuovere la concorrenza – che significa più scelta, servizi migliori e prezzi più bassi -, accelerare gli investimenti in infrastrutture e favorire la digitalizzazione. Un modello virtuoso, in questo senso, è Infratel. Nel caso di FiberCop, invece, siamo davanti ad un finto operatore all’ingrosso: l’intreccio perdurante con TIM da cui si è scissa è ancora evidente. Con questo riconoscimento Fibercop avrà titolo ad un trattamento regolamentare più leggero, senza però che ne ricorrano effettivamente i presupposti di diritto”. 

A distanza di diversi mesi dalla stipula del Master Service Agreement (MSA) tra TIM e FiberCop nel luglio del 2024, AIIP ha continuato a riscontrare evidenti segni di commistione tra le due entità, tali da compromettere gli effetti teoricamente a favore della concorrenza derivanti dalla loro separazione. 

Secondo AIIP, l’analisi che ha condotto alla decisione AGCOM è parziale e formalistica, priva degli approfondimenti necessari. E’ grave che AGCOM di fatto attesti l’assenza di vincoli e legami tra TIM e FiberCop quando sul MSA siglato dalle due società è pendente un procedimento dell’Autorità Antitrust per intesa restrittiva della concorrenza. 

E una scissione societaria ma non funzionale – conclude Zorzoni – con effetti discriminatori dei concorrenti”. 

Ora la palla passa ad AGCM e Commissione Europea per la decisione finale.

 

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